Published On: 31 Luglio 2025

Tanti sono i giovani e i meno giovani che in occasione di questo Giubileo si sono resi disponibili come volontari. Anche l’accoglienza nelle case salesiane di Roma ha visto la collaborazione di tanti.

 

«Siate discreti e invisibili, sempre disponibili e accoglienti verso tutti i pellegrini che arriveranno nelle nostre case, pronti ad ogni necessità». Questo il messaggio della prima buonanotte data a noi volontari del Giubileo che in questi giorni stiamo prestando servizio nelle case salesiane di Roma Don Bosco, Roma Pio XI, Roma Borgo Ragazzi, Roma Speranza e altre.

Arrivati a Roma giovedì 25, noi cento volontari abbiamo vissuto tre giorni di preparazione e preghiera tutti insieme nella casa delle FMA a Cinecittà, con l’aggiunta di un pellegrinaggio alla Basilica del Sacro Cuore e visita al nuovissimo Museo di Don Bosco. L’incontro col Rettor Maggiore ci ha dato una motivazione in più per il nostro contributo e già da domenica pomeriggio siamo stati pronti ad accogliere i primi pellegrini in arrivo per la settimana giubilare.

Lunedì mattina mi ha fatto molta impressione vedere tanti giovani che arrivavano con i loro gruppi. Erano stanchi, ma con tanta voglia di vivere questi giorni in pienezza, tra le visite alle varie chiese e bellezze artistiche di Roma, l’ascolto delle catechesi e le varie celebrazioni. È molto bello che in questo servizio siamo coinvolti tanti della Famiglia Salesiana, dagli SDB alle FMA, da giovani animatori ai Cooperatori insieme ai loro figli. Questo per me è molto significativo: poter fare questa esperienza con persone provenienti da case salesiane di tutta Italia con le quali condivido lo stesso carisma e la stessa missione nella vita, seppure con forme di vita diverse. Questi primi tre giorni, inoltre, sono stati molto pieni non soltanto di lavori da portare a termine per poter garantire una miglior accoglienza, ma anche fatti di tanti incontri con vecchie e nuove conoscenze.

Purtroppo, non riusciamo a partecipare agli eventi che la settimana ci offre insieme ai giovani delle nostre case, né tutti siamo spesso in prima linea nei vari incarichi. Questo mi ricorda che il vero servizio per il bene degli altri è proprio così: umile, nascosto, senza pretese o fari puntati, ma principalmente per il bene degli altri e questo fa tanto bene per la mia crescita personale. Anche la veglia con tutti i giovani del SYM mondiale che ha concluso la giornata di mercoledì mi ha molto toccato: tanti giovani, adulti, Salesiani e Figlie di Maria Ausiliatrice di varie case dell’Italia hanno contribuito per regalare una serata divertente e allo stesso tempo profonda a tutti noi.

Davvero, come poi hanno sottolineato il Rettor Maggiore e la Madre Generale alla buonanotte finale, i giovani sono la nostra speranza e il coraggio per il futuro, se insieme faremo scelte coraggiose guidati dal Buon Dio.

Antonio Cini, sdb