Con la sessione di giugno 2025 si è ufficialmente conclusa la quarta edizione del Percorso di Formazione Teologica e Pastorale, anche se le precedenti avevano nomenclature differenti. L’iniziativa, fortemente voluta dalla Circoscrizione Salesiana Italia Centrale, ha offerto un’occasione qualificata di crescita a tutti coloro che, a vario titolo, operano all’interno delle case salesiane. Una proposta nata con l’obiettivo di coniugare approfondimento teologico, preparazione pastorale e, soprattutto, esperienza di fraternità e fede condivisa.

Un cammino cominciato ad Alassio

Tutto ha preso il via nel giugno 2024 nella casa salesiana di Alassio, in Liguria, luogo caro alla tradizione salesiana e scelto non a caso come punto di partenza. Qui si è radunato per la prima volta un gruppo di circa trenta partecipanti: giovani universitari, educatori, insegnanti, volontari e laici impegnati nella missione salesiana. Persone provenienti da diverse regioni italiane, ma unite dal desiderio comune di mettersi in gioco, formarsi e crescere insieme.
Il percorso di questo anno pastorale ha preso ispirazione dalla formula già rodata del Diploma di Pastorale Giovanile, ma è stato rivisto e adattato per renderlo più accessibile e inclusivo. Sei moduli in totale, distribuiti lungo un anno, ospitati non solo ad Alassio, ma anche a Roma e Firenze: luoghi simbolici e stimolanti che hanno fatto da sfondo a un itinerario denso e ricco di contenuti.

Studio, confronto, comunità

Le giornate di formazione non sono state solo un esercizio intellettuale, ma un’esperienza integrale. Le lezioni, tenute da docenti e collaboratori della Università Pontificia Salesiana di Torino, hanno affrontato tematiche complesse e fondamentali per chi opera nella pastorale giovanile e nell’animazione delle opere salesiane. Ma accanto allo studio, tanto spazio è stato dato anche alla preghiera comunitaria, alla celebrazione eucaristica, al confronto personale, e perfino ai momenti di svago serale.
«Abbiamo vissuto giornate intense, con ritmi di lavoro sostenuti – racconta uno dei partecipanti – ma soprattutto abbiamo sperimentato la bellezza della fraternità, del confronto autentico, della condivisione della fede e della vita». Quello che all’inizio sembrava solo un gruppo eterogeneo si è trasformato, modulo dopo modulo, in una vera comunità in cammino.

Una formazione che lascia il segno

Nel corso dell’anno, tra appunti presi con impegno, discussioni stimolanti, momenti di introspezione e risate condivise, è nata una rete di relazioni forti, sincere e feconde. La conclusione del percorso, pur segnata dalla gioia di aver portato a termine un impegno importante, è stata accompagnata anche da una nota di nostalgia: quella di non avere più davanti l’appuntamento bimestrale tanto atteso.
Ma il percorso non si ferma qui. Il desiderio, condiviso da tutti, è che quanto appreso e vissuto possa ora tradursi in azione concreta: un seme da far germogliare nelle case salesiane di provenienza, rendendo le attività educative sempre più profonde, autentiche, evangeliche.

Uno sguardo al futuro

Il successo di questa edizione del Percorso di Formazione Teologica e Pastorale diventa un altro tassello importante perché altri possano usufruirne, diventato ormai un appuntamento stabile per la formazione dei laici e collaboratori nella missione salesiana.
E chissà che non ci siano nuove occasioni per ritrovarsi, per continuare a camminare insieme, custodendo e coltivando i legami nati tra lezioni, pasti condivisi, momenti di preghiera e risate serali. Perché, come insegna Don Bosco, educare è cosa di cuore. E questo percorso ha saputo parlare tanto alla testa, quanto al cuore.

Maurizio Mercuri