
Dal 17 al 19 ottobre si è tenuto a Firenze, presso l’Istituto Salesiano dell’Immacolata, il Congresso Formativo della Regione Italia-Medio Oriente – Malta dell’Associazione dei Salesiani Cooperatori.
Il Congresso, intitolato “Sai fischiare?”, ha visto la partecipazione di poco meno di novanta Salesiani Cooperatori provenienti dai Consigli Provinciali e dai Settori di Animazione. I partecipanti si sono confrontati in modo approfondito sui temi cruciali del cammino vocazionale e dell’identità specifica dei Salesiani Cooperatori, della loro vocazione associativa e laicale nella Chiesa e del loro ruolo essenziale all’interno della Famiglia Salesiana.
Sono stati tre giorni di lavoro intensi e partecipati, caratterizzati dall’alternanza tra relazioni dense e significative e momenti laboratoriali altrettanto produttivi. I Salesiani Cooperatori di tutte le quattordici Province e dei quattro settori di animazione hanno avuto modo di confrontarsi nel tipico clima di festa e fraternità che caratterizza i lavori salesiani.
Analisi e Sfide: Il Cammino 2022-2025 e le Prospettive Future
Il Congresso si è aperto con la relazione del Consigliere Mondiale Italo Canaletti. È stata l’occasione per analizzare il cammino percorso della Regione nel triennio 2022-2025. Non si è trattato solo di un momento di sintesi: la strada percorsa in questi tre anni ha infatti sollevato nuove sfide e interrogativi sui quali i Salesiani Cooperatori si sono interrogati nel corso dei tre laboratori, al fine di individuare le linee programmatiche per il prossimo triennio.
Tra i punti principali che hanno caratterizzato il triennio appena concluso, spicca senza dubbio la grande attenzione che l’Associazione ha riservato alla formazione a tutti i livelli. Si tratta di un processo in itinere che, pur riguardando per vocazione tutti i Salesiani Cooperatori, assume oggi un ruolo ancora più specifico e strategico per coloro che prestano il loro servizio in ruoli di coordinamento. Altrettanto importante è stata l’attenzione riservata all’animazione della Regione con una presenza costante dei responsabili, volta a generare spirito di famiglia attraverso la costruzione di relazioni di fraternità, corresponsabilità e sinodalità.
Le Tre Relazioni Centrali: Umanesimo, Testimonianza e Reciprocità
Le riflessioni e le considerazioni emerse nei laboratori sono state sostenute da tre relazioni principali, tenute dal coordinatore mondiale Antonio Boccia, dal Rettor Maggiore don Fabio Attard e dalla delegata mondiale suor Lucrecia Uribe.
L’Umanesimo Integrale e la Santificazione del Quotidiano
La prima relazione ha evidenziato le sfide poste oggi dal concetto di umanesimo integrale di San Francesco di Sales. La santificazione del quotidiano diviene, così, la chiave di lettura per una vocazione dinamica, che vede il luogo privilegiato dell’incontro con Dio non solo nella chiesa ma nel mondo in cui si vive. “L’ufficio dove lavoriamo, la cucina dove prepariamo la cena, il traffico in cui ci troviamo bloccati, la discussione con un figlio adolescente… tutto, assolutamente tutto, può diventare un’occasione per amare e per incontrare Dio”.
L’Identità del Salesiano Cooperatore nel Mondo
L’essere “nel mondo” del Salesiano Cooperatore ha caratterizzato l’intervento di don Fabio Attard, per il quale l’identità del Salesiano Cooperatore si lega alla testimonianza delle beatitudini. Questo richiama, a sua volta, le sfide più urgenti cui prestare attenzione:
Un’identità sempre più segnata dalla centralità della Parola e sostenuta dall’Eucaristia.
Una rinnovata urgenza di studiare la “preziosa eredità” di Don Bosco per farne tesoro nell’interpretare le sfide pastorali.
La necessità altrettanto urgente di saper leggere il territorio per essere lievito di bontà educativo-pastorale per i più bisognosi.
Il Contributo Femminile e lo Stile di Reciprocità
Con la relazione di suor Lucrecia, infine, l’attenzione si è spostata sul contributo femminile che Maria Domenica Mazzarello ha dato al sistema preventivo di Don Bosco. È stata sottolineata l’importanza dello stile di reciprocità vissuto dai Fondatori dei due ordini come paradigma relazionale con cui confrontarsi e al quale ispirarsi.
Le tre relazioni sono state accompagnate da due significative esperienze di vita concreta di due Salesiani Cooperatori che, ripercorrendo le loro scelte e i loro “sì”, hanno dato concretezza e risposta agli interrogativi sulla missione del Salesiano Cooperatore nella vita quotidiana.
Dall’Essere al Fare: Le Prospettive Emerse dai Laboratori
Particolarmente sfidanti sono state le considerazioni emerse nell’ambito dei lavori di gruppo. In tema di identità, è stato sottolineato come per vivere la vocazione salesiana nelle sfide di oggi sia necessario coltivare una spiritualità dell’azione, dove il “fare” nasce dall’“essere”. È essenziale valorizzare la gentilezza come stile di relazione che consenta di curare i rapporti, favorendo la trasformazione dei centri locali in luoghi inclusivi, credibili e carismatici.
Allo stesso tempo, è stato evidenziato come l’Associazione sia, oggi più che mai, chiamata a camminare insieme agli altri gruppi della Famiglia Salesiana, creando occasioni di conoscenza e confronto, e valorizzando i diversi doni che ogni gruppo può portare nella Chiesa e nella Famiglia, vivendo con autenticità e specificità la propria vocazione.
I lavori si sono conclusi con l’individuazione delle prospettive e dei passi futuri che l’Associazione intende compiere nel prossimo triennio. Se l’attenzione alla formazione continuerà ad essere uno dei pilastri dell’azione associativa, ad essa si affiancano una cura più incisiva dei settori di animazione e, soprattutto, l’attenzione prioritaria ai giovani, sia all’interno che all’esterno dell’associazione.
Le tre giornate hanno avuto il loro culmine nella messa conclusiva dove a tutti è stato rivolto il mandato ispirato alla domanda di don Stefano Pastorino, delegato dei Salesiani di Don Bosco per l’Associazione: “E tu, sai fischiare?”