Published On: 24 Dicembre 2025

Dalle coste della Liguria alle colline della Toscana, passando per il Lazio e l’Umbria, la Sardegna, le Marche e l’Abruzzo e Molise, le comunità salesiane dell’Italia Centrale si sono incontrate per i tradizionali Ritiri Trimestrali d’Avvento. Un unico cammino di preghiera e fraternità che ha unito le comunità in preparazione al mistero dell’Incarnazione.

Quello dei ritiri trimestrali non è solo un appuntamento in calendario, ma un vero “tempo di sosta”, che coinvolge confratelli e consorelle in un ascolto profondo della Parola attraverso le meditazioni proposte dai predicatori.

Don Luigi Barracu, don Daniele Merlini, don Stefano Casu, don Andrea Lupi, don Maurizio Lollobrigida e don Simone Calvano hanno presentato alcuni brani che hanno guidato la riflessione in preparazione al Natale.

L’ascolto della Parola: promessa e compimento

Il cuore dei ritiri è stata la Scrittura, letta come una “visita” continua di Dio all’umanità. Se in Liguria ci si è soffermati sulla Visitazione, contemplando Maria come figura di fede e accoglienza gioiosa, in Toscana la riflessione ha allargato lo sguardo a tutte le “visite” di Dio nella storia, a partire dall’incontro di Abramo presso le Querce di Mamre.

Questa Parola che si fa carne è stata il centro anche in Abruzzo e Molise, dove le profezie di Isaia hanno guidato i confratelli a fermarsi in ascolto del grande mistero dell’Incarnazione, cercando quella luce che sola può orientare il cammino quotidiano.

Fare spazio al Dio della Misericordia

Un altro tema ricorrente è stato quello della nostra capacità di accoglienza. Nel Lazio, la riflessione sul Vangelo della notte di Natale ha posto una domanda scomoda ma necessaria: “C’è spazio per Dio nel nostro alloggio?”.

Questo Dio che viene come bambino indifeso rompe l’immagine di un Dio forte per svelare la sua Misericordia. È una lezione che si traduce nella vita comunitaria: accogliere Dio significa, prima di tutto, convertire le nostre relazioni quotidiane, imparando ad accoglierci gli uni gli uni tra i braccia come faremmo con il Bambino di Betlemme.

“Alzati e vai”: la presenza tra i giovani

Il Natale non è mai fine a se stesso, ma ci spinge verso la missione. In Sardegna ed in Umbria, il richiamo al tema pastorale “Alzati e vai!” ha provocato i confratelli a rinnovare il cuore per il servizio educativo quotidiano.

Essere figli di Don Bosco a Natale significa, come sottolineato nel ritiro delle Marche, scegliere di essere “Presenza”. Guardando a Gesù che prova compassione per la vedova di Nain, siamo stati invitati a riscoprire che il nostro stare in mezzo ai giovani è, di per sé, un racconto di Salvezza. Il Natale ha senso se il nostro sguardo di cura e il nostro tocco di grazia aiutano i ragazzi a rialzarsi.

Un cammino che continua nella fraternità

Oltre alla meditazione, il tratto distintivo di queste giornate è stata la gioia del ritrovarsi. Che sia stato nel silenzio della Santa Casa di Loreto o nella condivisione fraterna a tavola nelle comunità di Scandicci o Genova, questi momenti alimentano e danno forza al cammino ispettoriale.

Torniamo nelle nostre case con il cuore rinnovato, pronti ad accogliere il Signore che viene e a farci, a nostra volta, portatori di quella luce che abbiamo contemplato insieme.