
La Basilica di Don Bosco a Roma è interessata in questo mese di giugno da una bella “invasione” della televisione: TV2000 e Canale 5 trasmetteranno da qui le Santa Messe feriali e festive. Sull’iniziativa abbiamo intervistato il direttore parroco, don Giorgio Mocci.
- Un doppio interesse da parte di due emittenti italiane: com’è nata questa opportunità?
L’interesse è arrivato dopo la visita del cardinal Reina alla Basilica di Don Bosco e ci ha parlato di questa possibilità. Ci siamo messi allora in contatto con TV2000, nella persona del suo direttore Morgante. Durante il periodo del Giubileo, infatti, desiderano trasmettere le Messe dalle chiese di Roma. Grazie poi alla loro collaborazione con Canale 5, ecco anche questa possibilità per la messa domenicale.
- Come vi state preparando a questo evento di portata nazionale?
Ci stiamo preparando con le diverse commissioni e con i diversi incaricati: don Gianluca ha preparato i lettori, li ha formati e preparato con cura anche i movimenti liturgici, mentre don Carlo ha formato e ha preparato i ministri. Abbiamo fatto le prove anche tutti e coinvolto anche alcuni giovani con la musica. Io ho seguito la musica, con il coinvolgimento di una Figlia di Maria Ausiliatrice che dirigerà i canti nelle messe quotidiane. È un bel segno di presenza anche delle due comunità sdb e fma. Insomma, tutta la comunità parrocchiale si sta preparando.
- Chi si alternerà nella predicazione? Vi siete dati o vi è stata data qualche linea?
Per le Messe trasmesse su Canale 5, data la grande visibilità, presiederanno alcune personalità della Congregazione Salesiana: il 15 giugno il Rettor Maggiore, don Fabio Attard, l’ultima di giugno il Consigliere Generale della Regione Mediterranea, don Juan Carlos Perez Godoy.
Nella predicazione emergerà la Comunità salesiana: inizia il parroco la prima settimana e poi gli altri confratelli, in particolare i più giovani che si sono resi disponibili una settimana a testa. La Messa domenicale è vista da un milione di persone su Canale 5, mentre quella di TV 2000 nei giorni feriali da circa 350.000 spettatori.
- Quale il significato della Messa in TV, se la partecipazione è “virtuale”?
La messa in TV ha un grande significato, ancora, perché non è solo un qualcosa che riguarda il problema della pandemia che appunto ci ha costretto e suggerito di aumentare questa pratica. In realtà tantissimi anziani vedono tutti i giorni la messa in TV, come anche il Rosario da Lourdes. Anche mia mamma, ad esempio, lo vede sempre ed è bello questo. no? Gli fa compagnia: possono pregare. È una cosa da non sottovalutare quindi, che anche noi, come Basilica di Don Bosco a Roma, possiamo offrire questo servizio a tanti. Speriamo di poterlo fare nel migliore dei modi, pregando e cantando bene.
- Come ha risposto la gente a questa “invasione” televisiva?
Devo dire che la nostra parrocchia ha risposto bene, insomma, tutti contenti: c’è un bel fermento. Naturalmente in tanti collaborano a vari livelli, come lettori, come ministri per i vari servizi, ci sono i giovani che cantano, oltre sessanta persone che sono impegnate con i turni, l’organista e altri ancora che collaborano per le riprese. Abbiamo cercato di coinvolgere tutti, dai giovani ai più anziani.