«“Tu
hai detto: ‘Non è cosa buona che l’uomo resti solo; facciamogli un aiuto simile
a lui’. Ora non per lussuria Io prendo questa mia parente, ma con animo retto.
Degnati di avere misericordia di me e di lei e di farci giungere insieme alla
vecchiaia”. E dissero insieme: “Amen, amen!”. Poi dormirono per tutta la notte»
(Tobia 8, 1-9).
L’esempio
di Tobia e Sara si rivela un valido spunto per riflettere sulla vita di coppia:
due giovani, con delle vite tormentate dalla sofferenza ma con una grande fede,
dono prezioso che ha permesso loro di riconoscersi insieme nel pronunciare il
loro “si” al progetto di felicità che Dio aveva in serbo per loro. Affidarsi a
Dio, e lasciarsi accompagnare dalla Sua grazia, ha permesso loro di vincere
insieme le sofferenze che tormentavano le loro vite e di vivere in pienezza nel
reciproco donarsi e nella condivisione con gli altri.
La
loro storia ci insegna che sentirsi amati e destinatari di un dono sovverte
l’esistenza di ciascuno di noi: ci permette di vivere la vita come una
benedizione, mettendovi Dio al centro. Una vita vissuta così, in pienezza,
permette all’uomo di acquisire gli strumenti per fronteggiare le sofferenze e i
dolori della vita, aprendosi alla bellezza e alla gioia del donare e del
donarsi nel Signore.
Colui
che accoglie la chiamata di Dio a vivere la propria esistenza unito a un’altra
persona è consapevole di non poter più ragionare come un “IO”, ma di far parte
di un “NOI”: l’essere «una sola carne» permette a ognuno di accogliere l’altro
in pienezza, aprendosi al nuovo, al bello che si cela dietro l’altro,
consapevoli di non essere mai da soli: dietro l’unione di due anime si cela
sempre il volto di Dio, Padre amorevole, a cui affidarsi e rendere grazie.
Il
desiderio di due sposi che si vogliono bene è di condividere il più a lungo
possibile il tempo di questa vita, donandosi amore, affetto e stima; la loro
vita sarà, così, testimonianza anche per tutti coloro che incontreranno lungo
il cammino.
Vivere
la vita di coppia non è impresa semplice: il cammino della vita oltre alle
gioie può celare difficoltà e sofferenza. Grande forza è perciò confidare nel
Signore, roccia salda che anche nel luogo del dolore e della sofferenza non
abbandona l’uomo e la donna; li aiuta a riconoscere sempre quanto l’uno è bello
per l’altro, prendendosi cura di loro. Anche le notti più buie sono superabili
se ci si lascia accompagnare dal Signore, facendosi nutrire dalla Sua Parola:
«Guardate quello che ha fatto per voi e ringraziatelo con tutta la voce» (Tobia
13,7).
Maria Lucia Caddeo e Andrea Scala