Lo scorso 1 e 2 ottobre presso l’Istituto Pio XI a Roma si
sono incontrate, per la prima volte tutte insieme, l’Equipe di Pastorale
Giovanile e tutte le altre commissioni Ispettoriali.
Non due giorni solo di lavoro e programmazione ma uno spazio
nel quale le commissioni hanno potuto rincontrarsi, ricaricarsi e ripartire con
il piede giusto. In molti casi era proprio un incontrarsi per la prima volta.
Si, perché il volto di molte commissioni quest’anno è stato rinnovato: sono
stati coinvolti giovani e laici, con un’attenzione alla presenza femminile,
affinché le diverse commissioni potessero essere ancora più complete ed
efficaci nella realizzazione dei propri obiettivi.
Siamo partiti da un prezioso intervento di don Gustavo
Cavagnari, docente di Pastorale Giovanile presso
l’Università Pontifica Salesiana, che ci ha introdotto in
maniera molto precisa a una lettura della situazione che i giovani (e tutti
noi) vivono da ormai quasi due anni. Una situazione che ha portato a ricercare
l’essenziale, a rivedere le modalità di relazione e di incontro, a ripensarci
come educatori come mai prima d’ora, costringendoci a fare i conti con un
cambiamento che abbiamo tutti sotto gli occhi ma a cui forse facciamo ancora
troppa fatica a rispondere in maniera efficace.
Il secondo giorno invece si è lavorato per commissioni,
provando a gettare le basi del nuovo anno, non prima di aver calato nel proprio
ambito di competenza ciò che si era ascoltato il venerdì, provando a capire come
quella lettura della realtà potesse ispirarci a fare, ad essere.
Sono stati due giorni che sapevano di normalità, di relazioni, di voglia di ripartire. Due giorni nei quali abbiamo sperimentato quanto sia essenziale lavorare con corresponsabilità per poter sempre garantire ai giovani un ambiente che li possa accogliere con amore, sia esso il cortile o la scuola, e nel quale ciascuno di loro possa sperimentare quel sentimento di familiarità e di ascolto che Don Bosco ci suggerisce, oggi più che mai.