Sono circa 140 i giovani dei progetti di servizio civile della nostra Ispettoria che hanno ripreso il 16 aprile scorso le attività precedentemente sospese per l’emergenza Covid-19.
“Sono giovani che ci vengono donati per un anno, da accompagnare e a cui far scoprire sempre di più che la vita è piena se si dona! Sono giovani che, come noi, in questi giorni si fanno domande e convivono con l’incertezza: da buoni educatori siamo sensibili a quanto portano nel cuore, raccogliamo i loro dubbi, offriamo loro occasioni per confrontarsi e condividere quanto portano dentro…” ha detto Don Emanuele de Maria, delegato della Pastorale Giovanile.
Le attività del servizio civile vedranno la realizzazione di interventi significativi nell’attuale contesto emergenziale: dal supporto ai comuni, al sostegno al sistema scolastico, dalla realizzazione di progetti educativi o culturali, all’affiancamento nella distruzione di beni alimentari o di prima necessità, sempre a favore di soggetti più fragili e soli.
La decisione di ripartire è data dalla “consapevolezza che i progetti di servizio civile rappresentano strumenti preziosi per garantire quotidiano supporto e assistenza alle comunità, in uno sforzo comune di solidarietà e di partecipazione in grado di incidere positivamente sul bene della collettività” secondo quanto dichiarato nella Circolare del 4 Aprile emessa dal Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale.
Alcuni dei nostri ragazzi, già durante il periodo di sospensione, avevano scelto, in modo assolutamente volontario, di non fermarsi e di offrire il proprio servizio nelle singole case, incarnando a pieno lo spirito salesiano che induce ad un impegno concreto e ad una cittadinanza attiva laddove esistano situazioni di disagio e difficoltà.
La notizia dunque della riapertura è stata presa dai più con forte entusiasmo, partecipazione e speranza: una luce a queste giornate che sembrano passare tutte uguali se trascorse senza uno scopo.
Il servizio è ripreso e verrà portato avanti seguendo tutte le norme di sicurezza. Alcuni ragazzi collaboreranno nelle sedi in presenza, indossando guanti e mascherine, e aiuteranno nella consegna della spesa, dei farmaci, di pasti preparati o di altri beni di necessità. Altri invece saranno impegnati ad offrire assistenza da remoto, attraverso telefonate o video conferenze, per sostenere i ragazzi nello studio oppure coinvolgendo i giovani degli oratori con giochi e attività di animazione. Infine, altri ancora, opereranno presso altre sedi, grazie alla preziosa sinergia tra enti, Comuni e Regioni.
Pochi progetti si sono interrotti temporaneamente e potrebbero riprendere più avanti quando si ricreeranno le condizioni necessarie per svolgere il servizio in sicurezza.
“Il piano per la riattivazione dei progetti di servizio civile universale provvisoriamente sospesi a causa dell’emergenza Covid-19, annunciato lo scorso 30 marzo e reso operativo il 4 aprile scorso, ha dato i risultati auspicati: sono 23 mila gli operatori volontari da oggi di nuovo in servizio attivo e qualcun altro si aggiungerà nei giorni a venire”. È quanto ha dichiarato il Ministro con delega al Servizio Civile Universale, on. Vincenzo Spadafora, in una nota stampa.