È stato così anche per le persone che si rivolgono al nostro Centro d’Ascolto. Tra di esse ci sono famiglie, single, extracomunitari, persone che sono ospitate in strutture pubbliche e alcuni assistiti occasionali che ci vengono segnalati di volta in volta dai parrocchiani. Con tutti si è costruito, nel tempo, un rapporto di confidenza e di fiducia che ci ha permesso, in questa nuova situazione, di conoscere e di far fronte alle necessità emergenti.
Sulla base di queste nuove esigenze abbiamo cercato di studiare servizi appositi e personalizzati: c’è chi consegna le spese, chi stampa i compiti e procura il materiale scolastico necessario, chi cucina, chi paga alcune bollette rimaste insolute, chi tiene i rapporti con la Caritas diocesana. Nell’impossibilità di dedicare il tempo dell’incontro all’ascolto dell’altro è stata implementata anche la “presenza a distanza”: cerchiamo di raggiungere i nostri assistiti telefonicamente non solo per sapere, di settimana in settimana, come variano le loro situazioni ma soprattutto per far sentire loro la nostra presenza e la nostra costante vicinanza. Con questo stesso canale li teniamo aggiornati delle iniziative comunali e di sostegno sociale che vengono offerte dal territorio cercando di indirizzare ciascuno di essi verso quelle che sembrano più idonee alla loro specifica condizione.
La nostra attenzione, tuttavia, non è rivolta solo a coloro che fanno attualmente parte del nostro Centro ma anche a quelli che lo sono stati in passato e che potrebbero esserlo in futuro. Per quanto riguarda il passato, abbiamo raggiungo alcune famiglie che ci hanno accompagnato per un periodo e che, fortunatamente, erano riuscite a portare a compimento il loro progetto di accompagnamento. La preoccupazione, infatti, era che il loro cammino potesse essere stato messo in crisi dai recenti avvenimenti e che la precarietà delle condizioni lavorative li portasse ad avere nuovamente bisogno di aiuto. Fortunatamente per ora non è stato così. Ma la preoccupazione rimane e loro sanno di non essere soli. Per il futuro, invece, abbiamo intensificato l’attività di monitoraggio e di attenzione a ciò che succede nella comunità e nel quartiere in modo da poter intervenire ai primi segnali di difficoltà che dovessero manifestarsi.
In tempi di incertezza, per far fronte alle nuove e inattese necessità non esistono schemi o ricette precostituite e standardizzate ma siamo pronti, grazie all’aiuto di tutti, ad intervenire con fantasia e buona volontà cogliendo e interpretando ogni segnale che si dovesse presentare.
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