A
Valdocco, nel pieno dell’autunno, i cuori gioiscono e fioriscono come se fosse
primavera!
Don
Bosco e i suoi figli coronano il suo sogno missionario: si parte per
l’Argentina.
Il
volume undicesimo delle Memorie
Biografiche (capp XVI e XVII) racconta i dettagli di quei giorni, di quei
mesi.
In
marzo don Bosco, con apparente ingenuità, aveva “sondato il terreno” con don
Giovanni Cagliero, uno dei suoi primi e più fidati confratelli: “Vorrei mandare
qualcuno dei nostri preti più antichi ad accompagnare i Missionari in America”.
Don Cagliero, forse intuendo le intenzioni di don Bosco, rispose senza esitare:
“Se Don Bosco non trovasse alcuno al quale affidare quest'incarico, e se mi
credesse adatto, io sono pronto”. Le settimane trascorsero e novembre, mese
fissato per la partenza, si faceva prossimo. Le Memorie Biografiche proseguono: “Un giorno all'improvviso don Bosco
disse a Don Cagliero:
-
In quanto all'andare in America, sei sempre dello stesso pensiero? L'hai detto
forse per scherzo che saresti andato?
- Lei sa bene che con Don Bosco non scherzo
mai! - rispose Don Cagliero.
- Va bene. Preparati. È tempo.
Don
Cagliero in quel medesimo istante corse a dare ordini per i preparativi, sicchè
in pochi giorni, lavorando febbrilmente, li condusse a termine”.
A
37 anni, per don Cagliero inizia una nuova vita, dall’altra parte del mondo. E
una nuova vita inizia anche per tutta la giovane Congregazione salesiana…
La
giornata è lunga e i missionari, lasciata Torino, si spostano a Genova, dal cui
porto partiranno. “Giunsero sulla mezzanotte a Sampierdarena, dove li aspettava
Don Albera”, direttore della casa. Con loro, fino al 14 novembre, giorno della
partenza, rimane don Bosco. Il momento è troppo importante per non essere
presente e non far sentire tutto il suo incoraggiamento ai figli missionari. Le
Memorie Biografiche descrivono anche il
momento del saluto, del congedo tra don Bosco e i suoi salesiani in partenza:
“Li radunò intorno a sè, diede loro gli ultimi avvisi paterni e li benedisse. Il
coadiutore Enria, che si trovava già da qualche mese a Sampierdarena e fu presente
al fatto ha descritto così la scena della separazione: ‘I missionari non
potevano distaccarsi dal loro Don Bosco. Egli, benchè profondamente commosso,
li incoraggiò. […] I Missionari, come anche i presenti nella sala,
s'inginocchiarono. Don Bosco li benedisse con voce ferma e li abbracciò,
incominciando da Don Cagliero. Dopo scese dal piroscafo. […] Gli occhi di Don
Bosco e i nostri erano fissi sul bastimento per vedere ancora una volta i
Missionari, che stavano sul ponte e ci davano l'ultimo addio. Don Bosco era
tutto rosso per lo sforzo fatto a contenere la commozione ”.
Da
quel porto parte la prima spedizione missionaria.
Da
quel porto ne partiranno altre negli anni successivi.
Da
quel porto inizia una pagina di storia che, ancora oggi, continua ad essere
scritta da tanti salesiani in 134 paesi del mondo.
Da
quel porto, l’invito di Gesù “Andate e predicate il Vangelo” (Mc 16, 15), si
colora anche di salesianità.
E a quel porto vogliamo tornare, dopo 142 anni, per continuare a nutrire il sogno missionario di don Bosco e per allargare, ancora una volta, i nostri orizzonti, troppo spesso minacciati da un mondo che, contro ogni logica evangelica, sembra spingerci a dare valore solo a noi stessi, ai nostri confini ristretti e, a volte, troppo chiusi di fronte al nuovo.