Con una numerosa presenza da parte di ogni Ispettoria
Salesiana dell’Italia si è svolto a Roma-Salesianum il Convegno sulla Comunità Educativa
Pastorale con il titolo: Fare di ogni CEP
la casa e la scuola ella comunione.
La Circoscrizione Salesiana dell’Italia Centrale ha
partecipato con una rappresentanza costituita da 8 Salesiani-SDB, 7 laici, una
consacrata.
Ha dato inizio alle giornate l’intervento di Don Fabio
Attard, Consigliere mondiale per la Pastorale Giovanile, che ha offerto una
Lectio sul racconto di Emmaus, icona evangelica iniziale del Quadro di
Riferimento di Pastorale Giovanile.
Fra Paolo Martinelli, Francescano e Vescovo ausiliare
in Milano, ha fatto memoria del Magistero della Chiesa, non alieno anche da
alcuni dibattiti ancora in corso, che in occasione del Concilio ha segnato una
tappa rilevante nella sua coscienza di essere una comunità di Battezzati. Ed è la comune vocazione Battesimale che
fonda le molteplici vocazioni nel Popolo di Dio, che in sinergia e in comunione
sono soggetto del ministero educativo.
Don Rossano Sala, Docente di Pastorale Giovanile
nell’Università Pontificia Salesiana, ha
offerto la sua riflessione individuando nella Comunità Educativo-Pastorale la
caratteristica della fraternità: il segno da offrire nella missione salesiana
oggi. La fraternità deve generare comunione e corresponsabilità, e sia il
nucleo animatore, sia l’autorità devono essere generatori di condivisione,
comunione, corresponsabilità.
Tutti i partecipanti sono stati coinvolti in tre tipi
di laboratori: uno sulla identità della CEP come esperienza ecclesiale nel
carisma salesiano, un secondo sulle questioni organizzative e gestionali, un
terzo sui rapporti tra Consiglio della Casa e Consiglio della CEP.
Don Miguel Angel Garcia, del Dicastero mondiale per la
Pastorale Giovanile, ha introdotto due
rilevanti riflessioni nell’ambito metodologico: la leadership nella Comunità e
il discernimento pastorale.
Dopo anni di prima sperimentazione, può ritenersi opportuna e propizia questa occasione che è stata vissuta per fare il punto della situazione e riprogrammare, a livello locale e ispettoriale, il cammino futuro che non può prescindere dalla CEP. Non si può preparare il futuro senza educazione, e non si educa se non in un contesto comunitario.
“Una via senza ritorno”: lo ha ribadito il Rettor
Maggiore in una breve visita. Non è la riduzione nel numero delle vocazioni,
non è l’età avanzata di tanti confratelli, non è l’ampiezza dell’orizzonte
apostolico e missionario a motivare il lavorare in sinergia Salesiani e laici,
sentendosi corresponsabili nell’unica missione e delle attività.